Agriturismo con ristorante
Agriturismo con ristorante cucina italiana.
Cosa mangerete da noi? Cose semplici come lo è la cucina toscana, ricca di piatti semplici ma ben cucinati, assortiti nella varietà, naturali nella scelta degli ingredienti e soprattutto ben disposti nel menu del giorno: antipasti, primi, secondi e contorni vengono abbinati con cura con lo scopo di esaltare l’esperienza gustativa. Per facilitare l’assaggio di molti dei nostri piatti abbiamo pensato di proporre agli ospiti un menu che permetta loro di gustare ogni sera abbinamenti diversi tra loro in modo avere una conoscenza abbastanza vasta dei piatti toscani. Alcune pietanze sono originali della famiglia, come ad esempio le zuppe che si tramandano da circa ottanta anni.
Perchè offriamo volentieri la formula della mezza pensione nell’agriturismo Le Mandrie di Ripalta?
Le pietanze che abbiamo sempre proposto ai nostri ospiti amanti della Toscana e in particolare del Chianti, hanno alle spalle una piccola storia di tradizione culinaria familiare.
Chiunque sia ai fornelli della nostra cucina realizza principalmente delle ricette che sono state create seguendo la tradizione toscana delle famiglie di mio padre Giovanni e mia madre Emilia, tramandate di generazione in generazione, o di qualche nostro collaboratore
In questi anni continuiamo a lavorare per perfezionare i nostri piatti tipici e suggeriamo agli ospiti il giusto ordine per gustare il menù con un buon abbinamento fra le pietanze e il nostro vino. Non disdiciamo suggerire altri vini più importanti e conosciuti, anche se rimaniamo dell’idea che, per il palato, il binomio vino e cucina locali sia quello più “affiatato” e soddisfacente: il prodotto vinicolo e quello culinario di una stessa area si completano a vicenda.
Da dove arriva la nostra passione per la cucina?
La nostra famiglia è originaria del territorio di Montespertoli e San Vincenzo a Torri da quattro generazioni. I nostri avi, come molti da queste parti, avevano un po’ di terra da coltivare a vite, a ulivi, a grano e a frutti, il pollaio, l’orto e la cantina per il Chianti. Non mancava il fucile, appeso dietro la porta di casa, per cacciare sì l’astuta volpe, ma anche il fagiano e la lepre quando capitava, e nella stagione giusta, il tordo e la starna, da qui la passione per le carni in umido e gli arrosti sulla brace. Non c’era casa colonica che non avesse lo stalletto per il maiale, da cui veniva fatta una lavorazione che portava sulle nostre tavole prosciutti, finocchione, sanguinacci, salsicce… e il pollaio che dava i capponi per il Natale e le anatre che con i paperi allietavano le tavolate della mietitura del grano e della vendemmia.
La zia Angiolina, la sorella di mio padre, è stata la prima della famiglia a fare della sua passione un mestiere. Dal 1935 al 1955 ha gestito la “stazione di posta” di Montespertoli, luogo in cui venivano scambiati i cavalli sul percorso Firenze – Val d’Elsa, e dove le persone si rifocillavano. La zia, con tre fuochi a carbone e del buon vino Chianti, metteva a tavola una quarantina di persone tutti i giorni.
Il piacere per la tavola continua ancora oggi qui all’agriturismo, e nella nostra quotidianità alle riunioni di famiglia di cui vengono studiati i menù in accordo con mia sorella Maria Luisa e mio cognato Giancarlo; anche mia figlia Chiara segue questa passione e talvolta organizza con successo catering per piccoli eventi.
Insomma pur non essendo contadini di professione (da parte di mio padre abbiamo sempre lavorato nell’edilizia, mentre da parte materna la bisnonna era la “Levatrice di Montespertoli” ed il padre sottofattore in una fattoria e poi guardia comunale) siamo sempre stati gente di campagna, magari con qualcuno di noi che lavora anche in città, ma rimanendo sempre con solide e convinte radici campagnole.
Capito da dove arriva il nostro agriturismo? Dall’amore per questo territorio.